Problemi del sonno nella vecchiaia

Problemi del sonno nella vecchiaia

Si vede e si sente: con l'età si modificano i processi nell'organismo. Molti rallentano, come ad esempio la divisione cellulare. Il processo di invecchiamento è di per sé normale, ma può influenzare il sonno e la qualità del dormire. A partire dai 50 anni circa, molte persone sono colpite da problemi del sonno più o meno gravi. La maggioranza sono donne.

Le cause dei problemi del sonno possono presentarsi singolarmente o manifestarsi in gruppo. Da un punto di vista fisiologico, ci sono due fattori particolarmente importanti: i processi di invecchiamento delle cellule possono alterare il ritmo circadiano, il nostro "orologio biologico", e dunque i processi ricorrenti che si svolgono nell'organismo in un lasso di tempo tra 22 e 25 ore. Il susseguirsi di giorno e notte influenza il nostro corpo e può avere effetti su processi come il ritmo sonno-veglia, la fame, il metabolismo e i livelli ormonali.  

In secondo luogo, la concentrazione di melatonina nel corpo diminuisce con l'avanzare dell'età. L'ormone del sonno viene prodotto nella ghiandola pineale, in una parte del cervello chiamata diencefalo, e il suo rilascio aumenta con il calare del buio. Regola quindi il ritmo sonno-veglia, rende stanchi e forza le fasi di sonno profondo.

Più l'età avanza, più la melatonina diminuisce

Produzione di melatonina nella vecchiaia

Produzione di melatonina nella vecchiaia

Una persona giovane e in salute ha in media una quantità di melatonina nel sangue da 8 a 10 volte maggiore la notte rispetto al giorno. Nelle persone anziane, questo aumento durante il riposo notturno non supera il doppio o il triplo . Questo influenza soprattutto il sonno profondo, la fase più importante e riposante del sonno, durante il quale si svolgono numerosi processi di rigenerazione nel corpo. Le fasi di sonno profondo si accorciano, il sonno diventa più leggero e quindi più sensibile ai disturbi come, ad esempio, i rumori. Tale aumentata sensibilità può portare a fasi di veglia più frequenti, oltre a influenzare negativamente la qualità del sonno: le persone anziane si sentono fiacche e poco riposate, anche se hanno dormito come al solito. Ne può derivare anche una tendenza a sentirsi stanchi durante il giorno.

Per le donne in menopausa si aggiunge il fatto che sono prodotti meno ormoni sessuali femminili - estrogeni e progesterone - che favoriscono il sonno. Questa è una delle spiegazioni per cui le donne sono più colpite degli uomini dai problemi del sonno con l'aumentare dell'età: nel loro caso si abbassano i livelli di più ormoni contemporaneamente.

Una persona giovane e in salute ha in media una quantità di melatonina nel sangue da 8 a 10 volte maggiore la notte rispetto al giorno.

Una persona giovane e in salute ha in media 
una quantità di melatonina nel sangue da 8 a 10 volte maggiore 
la notte rispetto al giorno.

Mancanza di attività - sonno peggiore

Oltre ai cambiamenti fisici, anche le modifiche delle condizioni di vita influenzano il sonno delle persone anziane. Dopo l'uscita dalla vita lavorativa e/o la riduzione delle occupazioni familiari, c'è il rischio che il corpo e la mente non siano più stimolati come prima e che l'attività fisica e mentale diminuisca. Chi è poco impegnato o addirittura si annoia, di solito dorme peggio.  

Così per alcuni si modificano anche i tempi del sonno: le persone anziane possono andare a letto prima avendo meno da fare e quindi si alzano prima - uno slittamento del ritmo giorno-notte. La tesi che le persone anziane abbiano bisogno di dormire meno è ormai sorpassata. Al contrario, questo slittamento può essere derivare dal fatto che le persone anziane passano meno tempo all'aperto e quindi assorbono meno luce solare, che di solito contribuisce alla regolazione del ritmo.

Inoltre le malattie, collegate a dolori cronici, l'aumento dello stimolo ad andare in bagno di notte o anche l'effetto di alcuni medicamenti possono influire sul sonno delle persone anziane. Anche la stabilità psichica ha un ruolo importante: la solitudine e le paure, ad esempio, possono portare a uno stress mentale che si ripercuote negativamente sulla qualità del sonno.

Conseguenze e supporto per i problemi del sonno nella vecchiaia

Le ricerche della Società per la ricerca e la medicina del sonno dimostrano⁴ che i problemi e i disturbi del sonno della vecchiaia si manifestano principalmente come segue:

  • riuscire raramente a dormire in modo continuativo di notte 
  • diminuzione delle ore totali di sonno 
  • assopimento di giorno 
  • aumento dell'uso di sonniferi

Le conseguenze dei problemi del sonno nelle persone anziane assomigliano a quelle dei più giovani: si sentono esauriti e spossati, hanno meno spinta e una minore capacità di concentrazione. A ciò si aggiunge una maggior predisposizione alle malattie - i problemi del sonno possono indebolire il sistema immunitario e inibire i processi di rigenerazione - e anche a irritabilità e sbalzi di umore. La qualità della vita nel complesso può quindi diminuire.

Conseguenze e supporto per i problemi del sonno nella vecchiaia
Mancanza di attività - sonno peggiore

Perciò per le persone colpite è ancora più importante garantire una buona igiene del sonno, che è il requisito per un buon sonno ristoratore. Ciò comprende ad esempio:

  • cibi leggeri di sera 
  • un ambiente per dormire tranquillo, senza tv, smartphone ecc. 
  • buio nell'ambiente dove si dorme 
  • buona aerazione e una temperatura tra 16 e 18 gradi 
  • andare a dormire alla stessa ora 
  • pisolini pomeridiani di massimo 30 minuti 
  • passeggiata serale 
  • goccetto prima di dormire: latte caldo con miele o tisane con fiore della passione, melissa o fiori di lavanda, dall'effetto calmante 
  • tenere un diario del sonno: da qui si può capire in quali circostanze, con quali alimenti e tipologie di giornata il sonno è stato migliore o peggiore

Anche l'innovativa compressa trifasica OYONO® può essere un prezioso alleato per un sereno riposo notturno nella vecchiaia: contiene ingredienti vegetali selezionati, uniti al triptofano, una sostanza prodotta dal corpo, alla vitamina B6 e alla ashwagandha. OYONO® può portare velocemente a serenità interiore¹, mantenere la serenità durante la notte² e favorire il rilassamento³ - senza creare dipendenza.

1) La vitamina B6 contribuisce alla regolazione dell’attività ormonale. Diversi ormoni (come ad es. la serotonina) svolgono un ruolo importante nell’addormentamento.

2) La vitamina B6 contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso e alla normale funzione psicologica. Il sistema nervoso centrale è coinvolto nell’addormentamento e nei processi del sonno.

3) La vitamina B6 contribuisce al normale metabolismo energetico e alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento.

Gli integratori alimentari non sostituiscono un’alimentazione varia ed equilibrata e uno stile di vita sano.

Cosa fare contro i problemi del sonno?
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Dal rilassamento all'alimentazione, si può fare molto.

Cause e conseguenze dei problemi del sonno
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Come nascono i problemi del sonno - e come se ne vanno.