Problemi del sonno e ormoni

Problemi del sonno e ormoni

Gli ormoni sono neurotrasmettitori propri dell'organismo che sono prodotti da ghiandole o tipi di cellule particolari e da qui sono immessi nella circolazione sanguigna. Complessivamente, circa 100 ormoni attivano e regolano molti processi nell'organismo, ad esempio i processi metabolici, la temperatura corporea e anche il sonno. Per il sonno sono importanti soprattutto gli ormoni melatonina, cortisolo e serotonina, mentre nelle donne si aggiungono anche estrogeni e progesterone.  

Per adempiere al proprio compito, un determinato ormone deve raggiungere una determinata concentrazione nel corpo. Se il valore è troppo alto o troppo basso, il livello non è equilibrato e ci possono essere diversi malfunzionamenti. Viceversa, il bilanciamento del livello di ormoni può essere compromesso anche da problemi del sonno che durano da tempo.

Melatonina - l'ormone per dormire

Lo stimolo più importante per le esigenze del sonno e del riposo notturno è dato dalla melatonina, un ormone proprio dell'organismo. Tramite una connessione nervosa tra occhio e ghiandola pineale, dove viene prodotta, con l'oscurità partono dei segnali per aumentarne la produzione. Il corpo allora rilascia una quantità maggiore di questo ormone: la temperatura corporea si abbassa, ci sentiamo stanchi e vogliamo dormire. La concentrazione di melatonina rimane alta fino alla prime ore del mattino - nelle persone giovani e in salute da 8 a 10 volte rispetto al giorno, nelle persone anziane e di mezza età in media solo di 2-3 volte. Infatti, con l'avanzare dell'età la ghiandola pineale produce meno melatonina nella maggior parte delle persone e spesso questo porta a problemi del sonno.

Quando la luce colpisce gli occhi con l'inizio del giorno, la produzione di melatonina arriva al minimo.

Nelle donne, anche gli ormoni sessuali femminili hanno un effetto che favorisce il sonno. Se la produzione di questi estrogeni e del progesterone si riduce nella menopausa, per molte questo provoca anche problemi del sonno.

La melatonina aiuta ad abbreviare il tempo di addormentamento.

La melatonina aiuta ad abbreviare il tempo 
di addormentamento.

Cortisolo - l'ormone per svegliarsi

Quando l'ormone del sonno, la melatonina, raggiunge il suo picco, verso le tre di notte, allora entra gradualmente in azione il suo antagonista: il cortisolo. Questo ormone proviene dalla corteccia surrenale e fa parte degli ormoni dello stress. Il suo scopo è preparare il corpo a essere efficiente in caso di allarme, tra l'altro attivando le riserve di energia e aumentando la pressione sanguigna. Il cortisolo influenza la glicemia e il metabolismo dei grassi, mette in moto la capacità di essere produttivi e ha proprietà antinfiammatorie. Al tempo stesso il cortisolo migliora l'umore.

Nelle prime ore del mattino aumentano la produzione e il rilascio di cortisolo, facendoci svegliare. Con la risposta del cortisolo al risveglio (cortisol awakening response - CAR), la concentrazione dell'ormone nel sangue e nella saliva aumenta del 50-156% subito dopo essersi svegliati. Tra le sei e le otto del mattino, la concentrazione media di cortisolo è al massimo, per poi scendere di nuovo durante la giornata al livello basso che, nella migliore delle ipotesi, mantiene anche nella prima parte della notte.

Quindi: se lo stress mantiene (troppo) alti i livelli degli ormoni dello stress, il sonno ne risente, soprattutto l'addormentamento. Ad esempio, una discussione animata la sera, ma anche preoccupazioni, paure e tensioni. Perciò è importante cercare di bilanciare sempre lo stress e in queste situazioni fare cose che favoriscano il rilassamento, soprattutto la sera. Possono aiutare, ad esempio, esercizi di respirazione, un po' di yoga o anche la meditazione.

Anche la serotonina, il cosiddetto ormone della felicità, appartiene agli ormoni del risveglio e contribuisce alla regolarità del ritmo sonno-veglia. Migliora l'umore, ma svolge anche funzioni importanti per l'attivazione dei sistemi cardiocircolatorio e gastrointestinale.

Cortisolo - l'ormone per svegliarsi
Quali ormoni non dormono neanche di notte

Quali ormoni non dormono neanche di notte

Oltre agli ormoni diretti del sonno e del risveglio, ci sono altri ormoni che hanno un ruolo importante nel dormire. Un esempio è la somatotropina, l'ormone della crescita. Questa non contribuisce solo alla crescita dei bambini, ma negli adulti è essenziale per la rigenerazione e la riparazione delle cellule. Anche l'ormone maschile testosterone viene prodotto in quantità maggiori di notte.

Per evitare che le persone si sveglino per fame per circa otto ore, durante il sonno viene rilasciata la leptina. Quando ci alziamo, il testimone passa alle grelina, che fa venire voglia di fare colazione. In caso di problemi del sonno di lunga durata, soprattutto la mancanza di sonno, questo equilibrio può essere sconvolto. Ciò può portare a sovrappeso, perché il valore della grelina rimane alto e quindi c'è una sensazione eccessiva di fame.

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